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venerdì 8 settembre 2017

Recensione #90: Quando tutto il mondo dorme di Lisa Henry e J.A. Rock

Quando tutto il mondo dorme di
Lisa Henry e J.A. Rock
Titolo originale: When all the world sleeps
Pubblicazione: 24 Marzo 2014
Pubblicazione italiana: 28 Aprile 2017
Editore: Triskell Edizioni
Prezzo cartaceo: NON DISPONIBILE 
Prezzo e-book: 5.24 €
Trama: Daniel Whitlock è terrorizzato all’idea di addormentarsi. E non senza motivo: è sonnambulo, e non ha coscienza o memoria delle proprie azioni. Incluso l’aver incendiato la casa di Kenny Cooper, con lui dentro, dopo che Kenny lo ha pestato brutalmente solo perché gay. Tornato nella piccola cittadina di Logan dopo aver scontato la sua pena in carcere, Daniel si isola in una casa nel bosco e ogni sera si incatena al letto.
Come gli altri abitanti di Logan, il poliziotto Joe Belman non crede all’assurda linea difensiva di Daniel. Ma dopo averlo salvato da un incendio di rappresaglia, scopre che il giovane potrebbe non essere quello che tutti pensano, ovvero un assassino, un bugiardo, un pazzo drogato. Bel si impegna a tenere sotto controllo Daniel ogni notte, per il bene della popolazione. Lo trova affascinante, ma cerca di ignorare questi sentimenti. 
Eppure, a mano a mano che Bel viene attirato nel mondo oscuro di Daniel, scopre che gli piace avere il controllo. E abbandonarsi a Bel dona a Daniel la sola pace che abbia mai conosciuto. Ma i demoni non lo lasciano stare, e avrà bisogno che il poliziotto li uccida una volta per tutte. Sempre che lui sia disposto a rischiare ogni cosa per stare al suo fianco.



Daniel vive a Logan, e c’è una cosa che lo terrorizza da morire: dormire.
Sì, perché Daniel è sonnambulo. Ma non quel tipo di sonnambulismo che ti fa svegliare di notte e ti fai un giro per casa, proprio no. Daniel, per colpa della sua malattia, ha ucciso una persona. Ed ora è la pecora nera di Logan.
Ha scontato pochi mesi di carcere per quello che ha fatto, eppure i cittadini di Logan lo odiano. Lui è un assassino, non un malato. La scusa del sonno non esiste, perché un sonnambulo non può uccidere una persona.

Non sarebbe rimasto con le mani in mano a veder bruciare Daniel

E tra tutti, in prima fila c’è proprio l’agente Belman che porta avanti questa teoria: Daniel Whitlock è uno psicopatico, e il sonno è soltanto una scusa.
Finché non accade qualcosa di strano. Bel sta facendo il suo solito giro di perlustrazione, quando vede Daniel ed altri tre ragazzoni litigare. I tre ragazzoni erano proprio i migliori amici di Kenny, la povera vittima di Daniel morta mesi prima nell’incendio. Bel non crede alle teorie di Daniel, eppure la divisa lo obbliga a fermarsi e a portare con sé Daniel fino a casa. Lì, scopre qualcosa che forse non avrebbe mai voluto sapere.

Perché Daniel Whitlock lo psicopatico non è poi così psicopatico.
E’ veramente sonnambulo, e per non dormire decide di soffrire. Si incatena. Cerca uomini dominatori che gli possano far provare dolore tanto dolore, per dormire male. Mette manette e ghiaccio sul letto, e riesce a liberarsi soltanto una volta che il ghiaccio si scioglie.
Non dorme, ma vive costantemente un incubo da sveglio.
E Belman lo capisce. Con l’aiuto di sua cognata decide di aiutare Daniel, sera dopo sera. Cerca modi alternativi per non farlo uscire di casa, e scopre che Daniel non ha mai voluto uccidere Kenny, anche se a volte da sveglio ci aveva pensato.

Non ci si poteva aspettare di essere salvati da qualcun altro, quando la cosa da cui si doveva essere salvati era dentro di sé.  
Le notti di Daniel e Bel sono a tratti tristi, a tratti cariche di erotismo. Si conoscono, si piacciono. Bel non fa altro che aiutare Daniel, facendolo uscire in città, portandolo a bere il sabato sera nella piccola cittadina di Logan.
Lui non deve avere paura, perché ha il diritto di poter camminare su quelle strade come qualsiasi cittadino di Logan.

Bel preferiva trovarsi lì che in qualsiasi altro posto. Si sdraiò sul letto, accanto a Daniel. 

La storia di Daniel e Bel mi è entrata nelle viscere.
Non avevo sottovalutato il libro, ma cercavo qualcosa di leggero per finire in bellezza Agosto. Di certo, non ho trovato qualcosa di leggero. Ma di intricato, bello, che ti lascia con il fiato sospeso fino alla fine. I problemi di Daniel sono reali, la sua paura vivida, la riesci a respirare ad ogni capitolo.
E Bel è il poliziotto più dolce di cui io abbia mai letto in vita mia.
Consigliatissimo!

Daniel era stato il ragazzino che vagava per le strade alle ore più strane, e che aveva spiato dalla finestra della camera di Bobby Grant, cercando di negare una volta beccato. Era il tipo di ragazzo da cui i genitori ti dicono di tenerti alla larga. Quello strano. Il matto. Solo guai. Finché non osservavi da più vicino. 

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