Buongiorno lettori, e buon martedì!
Non sono molto presente ultimamente, ma l'inizio dell'estate porta anche molte cose da sistemare per la "fine dell'anno", e ne sto sistemando forse anche troppe...
Quindi cercherò di aggiornare il più possibile, avendo un po' di post pronti da farvi leggere.
Oggi parliamo di una serie per eccellenza, che si è conclusa proprio qualche settimana fa: Once upon a time.
Per chi l'ha vista: che ne pensate? Vi è piaciuta la conclusione, o siete ancora un po' tristi?
Per chi non l'ha vista, invece: uscite subito da questo blog, recuperate le sette stagioni e tornate a leggere questo post, cattivoni!
Once upon a time...
Le
favole… sono sempre meravigliose.
Quante
volte ci siamo persi in un cartone Disney, o nella fiaba che qualcuno ci
raccontava prima di andare a dormire? Io… molte volte. Forse troppe.
Il
tema principale della mia tesina di maturità è stato Walt Disney, per dirne
una.
Quando
c’è qualche nuovo cartone/remake lo vado a vedere al cinema in prima fila, per
dirne un'altra. Le fiabe mi hanno sempre e da sempre lasciata incantata,
trasportata in quel mondo magico che ha nulla a che fare nel mondo nel quale
vivi tu. Un mondo parallelo, dove sogni di essere una Principessa o l’eroina
della situazione.
E’
stato proprio così con Once upon a time. Nel 2011 inizia questa nuova serie
senza nessuna pretesa, si parlava pur sempre di favole. Ma viverle nel mondo
normale, in una città chiamata Storybrooke, dove i veri personaggi delle favole
non sanno chi siano, ma soltanto normalissime persone che hanno a che fare con
la vita di tutti i giorni… magnifico!
OUAT
è partito in quarta, con le sue prime tre stagioni che ho amato alla follia.
Prima veniva trasmesso la domenica sera in America, e io potevo vederlo
tranquillamente il lunedì pomeriggio dopo la scuola. Per anni, il lunedì “dopo
la scuola” è stato incentrato su quello: esco, pranzo, puntata di Once upon a
time. Con il passare del tempo e delle
stagioni sono successe due cose: OUAT è
stato spostato al sabato, e le ultime quattro stagioni non mi hanno fatta
impazzire per niente.
Diciamocelo:
nulla era meglio dell’amore di Snow e Charming quanto li ho amati? Troppo.
Gli
autori della serie forse sono stati troppo presi dalle nuove uscite Disney:
eccoti Frozen con la povera Elsa, la principessa Merida di Ribelle o Tiana de
La principessa e il ranocchio.
Le
prime stagioni mi hanno lasciata incantata, ma dopo è stata un po’ una
cantilena trita e ritrita.
Alzo
le mani per la bravura in ogni stagione di Tremotino, che resterà il mio
personaggio preferito per il resto dei miei giorni. Invece non sono una fan
accanita di Emma Swan, sì, è la protagonista, ma io l’ho sempre vista in
secondo piano, soffermandomi di più sulla vita degli altri personaggi
fiabeschi.
Diciamo
che la settima stagione è stata solo una formalità, che potevano benissimo
evitare. Henry ormai aveva vissuto appieno tutto quello che lo circondava, era
diventato grande abbastanza da vivere la sua vita da solo, e potevano benissimo
farla concludere così.
Così
come era iniziata: il piccolo Henry che da solo non riesce a portare a termine
le sue missioni, e cerca aiuto. Il grande Henry della settimana stagione che
invece sa benissimo dove vuole andare, e non ha bisogno più di nessuno.
Ho
trovato l’ultima stagione un po’ lenta e un po’ campata in aria, come uno spin
off dell’intera serie. Ma non potevo di certo abbandonarla. Seguita dal primo
episodio nel lontano 2011, dovevo anche questo ad Henry. Finirla tutta.
Cosa
dire di Once upon a time?
Quei
quaranta minuti che ti trasportano in un mondo magico talmente bello, che farai
fatica a tornare alla vita normale.
E
che tutti – ma proprio tutti -, si meritano un lieto fine.
Goodbye,
OUAT.