L’argomento
che voglio trattare oggi diciamo che riguarda un po’ tutti, qui sulla
blogsfera.
Negli
ultimi mesi ci pensavo e ripensavo, e alla fine mi sono detta, perché non
discuterne anche con gli altri?
Sono
entrata effettivamente nella blogsfera nel 2013, aprendo per la prima volta La
libreria dei sogni. Frequentavo diversi lit-blog già prima, e tutto è iniziato
grazie al blog “From a book lover” (N.B.
Non ricordo di chi fosse, e purtroppo non l’ho trovato online.) In quel blog
l’autrice – che era una ragazza carinissima -, stava traducendo per i fan di
Suzanne Collins, Mockingjay – Il canto della rivolta. Ancora in Italia non era
uscito, e lei ci teneva così tanto che ha iniziato a tradurlo per i suoi
lettori. Devo dire che è servito tantissimo, all’epoca ancora non leggevo in
lingua (guardavo solo le serie sottotitolate in italiano), e trovare una
persona che avesse deciso di tradurlo gratis per me era un sogno, ed anche per
molti altri lettori. Oltre a tradurre Mockingjay, l’autrice del blog era una comunissima
lit-blogger, ed ho iniziato a seguirla assiduamente. Poi – con il passare del
tempo, - ho scoperto tantissimi altri lit-blog che mi hanno fatta impazzire.
Glinda de L’atelier dei libri, Mr Ink, The Bookshelf, Frannie Pan, Juliette di
Sweety Readers e così via. Forse spronata dall’amore per i libri, o dal fatto
che esistessero così tante persone con cui parlare delle mie passioni
(mettiamoci anche il fatto che avevo appena comprato il Kindle, e non dovevo
spendere tantissimo per leggere), ho aperto La libreria dei sogni, con un post
programmato il primo Gennaio del 2014.
Diciamo
che da quando ho iniziato a bazzicare tra i lit-blog ad ora, su per giù sono
passati cinque anni. Questi anni – purtroppo -, a volte sono stati
controproducenti.
Che
significa? Che nei primi due anni di vita del blog ero super presente. Gli
impegni che mi portava via la scuola non erano nulla, in confronto agli impegni
post-liceo. Con il diploma, il lavoro, l’università, ho lasciato andare un po’
tutto.
Però
devo dire la verità: mi sono allontanata dal mio blog, ma mai dai vostri.
Non
aggiornare non significa non leggere o non voler ascoltare i vostri pareri,
anche perché, diciamocelo chiaro, i blog che hanno un posto nel mio cuoricino
non li ho mai abbandonati.
Quindi,
cosa trovo di diverso da allora ad oggi?
Per
prima cosa, l’avvento di Facebook ed Instagram. Quando ho aperto La libreria
dei sogni esistevano entrambi, ma non erano usati come ora.
Adesso
invece sto facendo caso ad una cosa: i lit-blog che hanno aperto una pagina
Instagram o una Facebook, vengono seguiti più su quei social che sul blog. Come
me. Io non sono il tipo da Facebook e Instagram, ma ho voluto provare ad aprire
la pagina del blog, giusto per vedere come andava, e devo dire che va alla
grande, cento volte meglio del blog. Questo è anche dovuto al botta/riposta che
c’è sui social, e non sul blog. Su instagram puoi farti vedere, esistono le
storie, puoi parlare in direct con tutti, invece sul blog è un po’ più
complicato. Commenti e se non vai a controllare non ti renderai mai conto che
ti hanno risposto, email che finiscono in spam, insomma, un po’ tutto old
style.
Altre
e due cose che ho notato e che non mi piacciono per niente sono queste:
- Non è più
una community. Non parlo di tutti, non punto il dito contro nessuno, ma la
blogsfera non è più una community, o almeno non lo è come prima. Ricordo
che anni fa c’era una famiglia. Vi giuro, forse è difficile da raccontare,
ma chi c’era
può capire. Prima era una vera, grande famiglia. Un’immensa
famiglia. Ora, la famiglia non riesco più a vederla così bene come prima.
- La
pubblicità. Parliamoci chiaro anche qui: ognuno è libero di fare del suo
lit-blog o del suo profilo Instagram quello che vuole, ma negli ultimi
anni succedono sempre le stesse cose. Leggo sempre le stesse recensioni,
blog diversi, pareri uguali. Pareri uguali perché si parla di una nuova
uscita, magari servita dalla CE che deve pubblicizzare il suo libro e il
suo autore, ed ecco che nella timeline mi ritrovo tanti, tantissimi post
su dei libri nuovi di zecca, e recensiti tutti nello stesso modo. Nulla in
contrario nel collaborare con una CE, se hai un lit-blog e una CE ti
chiede di collaborare è un vero e proprio sogno, ma sogniamo con i piedi
per terra. Avere un blog e fare una collaborazione non significa stare ai
comodi della CE o dell’autore. Ragazzi, se un libro non fa parte di un
genere che preferite, perché leggerlo? Perché me lo mandano gratis? Poi
non fa parte del genere che mi piace, lo leggo, metti che non piace e poi?
Metto una bella recensione con cinque stelline perché tanto “me l’hanno
regalato?” No. NO! Sbagliatissimo, per quanto mi riguarda.
Provate
con gli autori emergenti, che purtroppo sono nascosti dietro le quinte. Leggete
un libro vecchio, datato, e recensitelo bene o male. Non state dietro alle CE
solo perché vi offrono dei libri, e voi li leggete anche se non vi piacciono.
N.B. Sono la prima che riceve libri dalle CE o mi contattano autori emergenti
per leggere i loro libri, ma sono sincera. Se il genere non mi piace, se la
trama non mi ispira, io non lo leggo solo perché “va di moda”, o perché è “una
nuova uscita”. E purtroppo, soprattutto in questi ultimi giorni nella timeline
non faccio altro che leggere di nuove uscite una dopo l’altra, e di recensioni
fatte con lo stampino. E mi dispiace, quanto mi dispiace. Perché il bello di
allora era proprio non avere tutto questo. Era trovare tizio che parlava di un
libro di Jane Austen, trovare caio che recensiva un film della Marvel, e
sempronio che invece parlava di un thriller mai sentito prima.
Quindi,
sì all’avvento dei social (soprattutto a chi fa quelle foto bellissime, vi
invidio troppo), ma no allo schiavismo CE/recensione positiva perché “me
l’hanno dato gratis”.
Non
so se la pensate come me, o se addirittura pensate che è meglio ora che allora,
e non vedo l’ora di leggere i vostri pareri.
Un
abbraccio,
Tati.
Negli ultimi tempi anche il mio rapporto col blog e la blogosfera è cambiato tantissimo. All'inizio, quattro anni fa, tenevo molto a rimanere sempre aggiornata pubblicando recensioni di libri solo nuovi, mentre ora ho allentato parecchio la presa. Ho notato un drastico calo di interazioni ma, ahimé, a questo punto preferisco così. Poi negli ultimi tempi sono anche un po' più assente e mi dedico meno alla lettura a causa di un periodo non proprio ottimo, ma non mi metto a parlare di questo.
RispondiEliminaIl calo di interazioni è dovuto anche all'uso dei social, cosa con cui concordo. Alla fine ho deciso anche io di iscrivermi ad Instagram un anno fa, perché mi sono resa conto che è diventato l'unico social veramente fondamentale. E' davvero triste, però, vedere come le persone si interessino più alla pagina che al blog che le ha dato vita. Nonostante ciò, continuo a tenere attivo il mio angolino, anche se con meno costanza e rigidità rispetto ai primi tempi di vita.
Inoltre, cambiando tema, anche io ho notato che, particolarmente negli ultimi mesi, in giro si vede parlare solo degli stessi libri e quasi solo positivamente. Solo stasera ho aperto la home di blogger ed ho trovato 7 post di seguito tutti simili. Sullo stesso libro. Coincidenze?
Infine, per quanto riguarda gli omaggi, credo che sia sempre esistita questa sottospecie di gara al 'chi ne ha di più' o questa specie di guerra al 'non recensite solo positivamente!'. Non che a me interessi particolarmente, perché penso che ognuno debba fare ciò che vuole, però ovviamente qualche dubbio viene pure a me ogni tanto se vedo sempre e solo recensioni positive a tutto.
Io nell'ultimo anno ho staccato molte collaborazioni e sono molto più selettiva, però ciò che so è di essere stata sempre onesta nei miei pareri e spesso questo mi è costato strigliate da case editrici ed autori per aver recensito negativamente i loro libri. Ma non fa nulla, non mi pento mai di essere sincera e mi piace vivere nel mio mondo ideale in cui anche gli altri sono onesti sempre (anche se so che non funziona sempre così, purtroppo).
Però io sono una che sta molto per i fatti propri. Scrivo nel mio blog, commento i post che mi interessano e sto apposto. Tra l'altro ho appena scritto un commento chilometrico, che non so nemmeno se ha un senso perfettamente logico, quindi mi scuso ahahahahahah