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martedì 5 giugno 2018

Let's talk about... #22 | Once upon a time...




Buongiorno lettori, e buon martedì!
Non sono molto presente ultimamente, ma l'inizio dell'estate porta anche molte cose da sistemare per la "fine dell'anno", e ne sto sistemando forse anche troppe... 
Quindi cercherò di aggiornare il più possibile, avendo un po' di post pronti da farvi leggere.
Oggi parliamo di una serie per eccellenza, che si è conclusa proprio qualche settimana fa: Once upon a time. 
Per chi l'ha vista: che ne pensate? Vi è piaciuta la conclusione, o siete ancora un po' tristi?
Per chi non l'ha vista, invece: uscite subito da questo blog, recuperate le sette stagioni e tornate a leggere questo post, cattivoni! 

Once upon a time...

Le favole… sono sempre meravigliose.
Quante volte ci siamo persi in un cartone Disney, o nella fiaba che qualcuno ci raccontava prima di andare a dormire? Io… molte volte. Forse troppe.
Il tema principale della mia tesina di maturità è stato Walt Disney, per dirne una.
Quando c’è qualche nuovo cartone/remake lo vado a vedere al cinema in prima fila, per dirne un'altra. Le fiabe mi hanno sempre e da sempre lasciata incantata, trasportata in quel mondo magico che ha nulla a che fare nel mondo nel quale vivi tu. Un mondo parallelo, dove sogni di essere una Principessa o l’eroina della situazione.
E’ stato proprio così con Once upon a time. Nel 2011 inizia questa nuova serie senza nessuna pretesa, si parlava pur sempre di favole. Ma viverle nel mondo normale, in una città chiamata Storybrooke, dove i veri personaggi delle favole non sanno chi siano, ma soltanto normalissime persone che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni… magnifico!
OUAT è partito in quarta, con le sue prime tre stagioni che ho amato alla follia. Prima veniva trasmesso la domenica sera in America, e io potevo vederlo tranquillamente il lunedì pomeriggio dopo la scuola. Per anni, il lunedì “dopo la scuola” è stato incentrato su quello: esco, pranzo, puntata di Once upon a time. Con il passare del tempo e delle
stagioni sono successe due cose: OUAT è stato spostato al sabato, e le ultime quattro stagioni non mi hanno fatta impazzire per niente.
Diciamocelo: nulla era meglio dell’amore di Snow e Charming quanto li ho amati?  Troppo.
Gli autori della serie forse sono stati troppo presi dalle nuove uscite Disney: eccoti Frozen con la povera Elsa, la principessa Merida di Ribelle o Tiana de La principessa e il ranocchio.
Le prime stagioni mi hanno lasciata incantata, ma dopo è stata un po’ una cantilena trita e ritrita.
Alzo le mani per la bravura in ogni stagione di Tremotino, che resterà il mio personaggio preferito per il resto dei miei giorni. Invece non sono una fan accanita di Emma Swan, sì, è la protagonista, ma io l’ho sempre vista in secondo piano, soffermandomi di più sulla vita degli altri personaggi fiabeschi.
Diciamo che la settima stagione è stata solo una formalità, che potevano benissimo evitare. Henry ormai aveva vissuto appieno tutto quello che lo circondava, era diventato grande abbastanza da vivere la sua vita da solo, e potevano benissimo farla concludere così.
Così come era iniziata: il piccolo Henry che da solo non riesce a portare a termine le sue missioni, e cerca aiuto. Il grande Henry della settimana stagione che invece sa benissimo dove vuole andare, e non ha bisogno più di nessuno.
Ho trovato l’ultima stagione un po’ lenta e un po’ campata in aria, come uno spin off dell’intera serie. Ma non potevo di certo abbandonarla. Seguita dal primo episodio nel lontano 2011, dovevo anche questo ad Henry. Finirla tutta.
Cosa dire di Once upon a time?
Quei quaranta minuti che ti trasportano in un mondo magico talmente bello, che farai fatica a tornare alla vita normale.
E che tutti – ma proprio tutti -, si meritano un lieto fine.
Goodbye, OUAT. 

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