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lunedì 21 maggio 2018

Recensione #100 | Harry Potter e la pietra filosofale (Harry Potter #1) di J.K. Rowling



Harry Potter e la pietra filosofale (Harry Potter #1) di 
J.K. Rowling 
Titolo originale: Harry Potter and the Sorcerer's Stone 
Pubblicazione: 26 Giugno 1997
Pubblicazione italiana: Maggio 1998
Prezzo cartaceo: 13.60 €
Prezzo e-book: 8.99 €
Trama: Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilmente tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Nello scatenato universo fantastico della Rowling, popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano, la magia si presenta come la vera vita, e strega anche il lettore allontanandolo dal nostro mondo che gli apparirà monotono e privo di sorprese. Il risveglio dalla lettura lo lascerà pieno di nostalgia, ma ancora illuminato dai riflessi di questo lussureggiante fuoco d’artificio.



I libri per me sono sempre stati una cura al male, ai periodi bui, addirittura alla depressione. Ci sono quei libri che mentre li leggi storci il naso, e quelli che invece ti catapultano in un altro mondo, proprio quello che volevi trovare in quel momento, a tua insaputa. J.K. Rowling, con le sue parole e la sua fantasia, è riuscita a farmi dimenticare un periodo brutto e buio della mia vita, che ancora non se ne è andato. Sette libri, tre settimane. Se volete, potete aggiungerci anche La Maledizione dell’Erede, perché sì, li ho riletti proprio tutti.
Il periodo brutto non se ne andava, e in qualche modo dovevo uscirne. Come? Anche la lettura non mi portava granché, non riuscivo ad immergermi fino infondo alle storie, alle vite dei personaggi che sfogliavo sotto le mie dita. Ed ecco lì, l’idea. Perché non rileggere Harry Potter? Da poco era finita la maratona del martedì sera su Italia Uno, e come sempre l’ho seguita dall’inizio alla fine. Poco dopo, - forse una settimana ? -, mi sono detta: ma perché non li rileggi?
Ho letto la Saga per eccellenza anni fa, e da vera Fan aspettavo con ansia l’uscita del Principe e dei Doni della morte. Ma rileggerli quasi dieci anni dopo, sarebbe stato diverso? Oh, sì che lo è stato. Ed eccomi lì, una ventiquattrenne che era inspiegabilmente
diventata una bambina di undici anni, che aspettava trepidante una lettera da Hogwarts. Come quel bambino lì, Il Prescelto, Harry James Potter. Quel bambino ignaro di tutto quello che sarebbe successo, dopo che un omone grande e grosso irrompe nella piccola barca della famiglia Dursley, porgendogli una bellissima torta di compleanno, e una lettera. La sua prima lettera in undici anni. La vita di Harry cambia completamente, e così va ad Hogwarts, la scuola di stregoneria e magia più importante del mondo. Lì Harry non è più solo, e non è più circondato da persone che soffrono la sua presenza. Lì, Harry ha degli amici. Degli amici che si porterà dietro per il resto della vita. Quegli amici che sono anche diventati i miei amici, e di altrettante persone nel resto del mondo: Ron Weasley e Hermione Granger. L’amicizia con Ron si stabilisce subito, mentre quella con Hermione
prende piede un po’ più in là. Ma si sa, come sono i maschi. La maggior parte delle volte ci arrivano dopo, mentre la signorina Granger ci vede più lungo di quei due bifolchi messi insieme. Il famoso Harry Potter, proprio così conosce se stesso. Perché tutti nel mondo magico, proprio tutti, sanno chi è Harry Potter. Il bambino sopravvissuto ad una maledizione senza perdono, scagliata dal più potente dei maghi oscuri esistenti all’epoca: Lord Voldemort.
Il nostro Prescelto non ricorda nulla, anzi. L’unica cosa che può ricordargli cosa è successo quella notte – perché i suoi genitori sono morti per salvarlo -, è la cicatrice a forma di saetta che ha sulla fronte. E proprio per questo segno, tutti fermano il bambino
sopravvissuto, si congratulano con lui, gli dicono “sarai un grande mago, Harry.”
Da qui partono le varie vicende – e non sono poche, ve lo assicuro -, di Harry.
Rileggendo Harry Potter dopo anni, ho trovato La Pietra Filosofale un libro per bambini – cosa che è, lo so -, talmente semplice e genuino che ci ho messo poco a convincere la mia nipotina di dieci anni a leggerlo insieme a me, e sono felice nel dirvi che non ha abbandonato alla seconda pagina, anzi!
La lettura è andata avanti velocemente, senza troppi intoppi. C’è da dire che il primo libro della saga è una semplice introduzione a tutto quello che avverrà negli anni, e il povero Harry ne vedrà proprio delle belle.
L’unica pecca? Cinque anni fa per la maturità mi sono fatta regalare il nuovo cofanetto di Harry Potter, insomma, la nuova edizione con le nuove copertine, avendo ancora quella vecchia. Leggere ripetutamente Tassofrasso è stato un vero e proprio abuso per i miei poveri occhi. Tassofrasso? E dai!!
Invece, ho trovato molto positivo il fatto di aver lasciato la maggior parte dei nomi Originali (McGranitt è McGonagall, Silente è Dumbledore, Piton è Snape), e da vera Fan, questo è stato un piacere per i miei occhi. Soprattutto per Paciok. Neville Paciok in originale è Neville Longbottom, e così resta nell’edizione che ho io. Leggendo la prefazione, spiegano dettagliatamente che il cambio nomi è stato fatto per un semplice
motivo: nella prima edizione di Harry Potter, quando uscì e venne tradotta in italiano – ovviamente – i traduttori non sapevano cosa sarebbe successo in seguito. Nei primi libri Neville è descritto come un ragazzo impacciato, cicciottello, senza coraggio. E da qui nasce Paciok. Ma se avete letto tutti i libri, sapete meglio di me cosa fa Neville. Chi diventa. La sua storia. Proprio per questo hanno capito che Paciok non era più un nome che lo identificasse, anzi. Neville Longbottom è molto di più di un bambino impacciato, cicciottello e senza coraggio. Si vede che sono Team Neville, no?
Inutile dare delle stelline per questo libro, inutile.
Ma se c’è ancora gente che non l’ha fatto, vi prego, vi prego, vi prego: prendetevi un po’ di tempo per leggere questa saga. Ci sarà un motivo, se è al secondo posto nella classifica dei libri più letti al mondo. Al mondo, ragazzi. Al mondo. E questo è solo un pezzettino del regalo che abbiamo potuto fare a J.K. Rowling, dopo che lei ci ha dato così tanto.

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