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lunedì 17 novembre 2014

Recensione #64: Quella vita che ci manca di Valentina D'Urbano


Quella vita che ci manda di 
Valentina D'Urbano 
Pubblicazione: 2 Ottobre 2014
Editore: Longanesi
Prezzo cartaceo: 12.99 €
Prezzo e-book: 9.99 €
Trama: Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L’auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l’unica cosa che gli rimane di lui: c’è anche quell’idea che una vita diversa sia possibile.
Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti di­strai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia.
Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C’è Anna, che a soli trent’anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C’è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c’è Alan, il maggiore, l’uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l’amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo.
Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c’è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima – ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo – e, soprattutto, non è della Fortezza.
Ed è proprio questo il problema.
Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan.
E Alan non perdona.


So poche cose, veramente poche. Ma ho una certezza: Valentina D’Urbano è una garanzia. Inutile ripeterlo ad ogni recensione, ma è così.
Grazie a Quella vita che ci manca torniamo nella Fortezza. Quella stessa Fortezza che tempo prima ci ha portato via Alfredo e Beatrice, per sempre.
Troviamo volti nuovi e già visti, però. Uno di questi è Valentino, insieme ai suoi fratelli: Anna, Alan e Vadim. Il legame che li lega è irraggiungibile ed inseparabile.

“Se non hai un lavoro te lo devi inventare, diceva sempre il padre di Valentino, quando ancora viveva con loro.”

Valentino è il più piccolo dei fratelli Smeraldo, e tocca a lui e suo fratello Alan occuparsi della famiglia. Occuparsi di Anna che di conseguenza di prende cura della casa, lava i panni, cucina per tutti e va a fare la spesa al mercato. Poi c’è Vadim, e come dice la trama – con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne -. Però si sa, la Fortezza non ti porta mai a fare cose buone. Valentino segue suo fratello maggiore, e così iniziano a lavorare di notte.

“Sei capitato e quando capita una cosa bella, una come me se la tiene stretta, a qualunque costo.”

‘Facciamo i guardiani ai magazzini’, dicono alla mamma e ad Anna. Rubano le macchine, invece. Lo fanno quando la notte è silenziosa, quando non c’è nessuno a guardarli. E ci riescono bene. Portano tanti soldi a casa. Talmente tanti da poter comprare una televisione nuova, delle nuove scarpe per Vadim, i regali di Natale per la mamma.
Ma qualcosa si spezza, e quel qualcosa è una nuova ragazza. Perché Vale conosce Delia, piccola, magrissima, con dei capelli orrendi e dei vestiti ancora più brutti.

“Il sangue si lava, non è quello il problema. Il problema sono le cicatrici, che rimangono a distanza di anni e ti ricordano chi sei e chi avresti potuto essere, e per questo fanno un male pazzesco.”

Vale non la vuole, una come Delia. Non ne ha bisogno. Deve soltanto pensare alla sua famiglia, insieme ad Alan. Peccato che Delia le entra dentro, senza nemmeno rendersene conto. Così passano le serate insieme. Lui la va a prendere a lavoro tutte le sere, lei lo aspetta con la sua solita strafottenza. Ma stavolta non è come Bea e Alfredo. Perché Delia non sa nulla della Fortezza. La vede soltanto da lontano. Sa che quelle palazzine sono occupate, sa che deve tenere le distanze. Eppure, quando Vale le spiega da dove viene, lei non batte ciglio.
Valentina D’Urbano ci regala un libro meraviglioso. Un ritorno alla Fortezza degno della prima volta. Quando leggo i suoi libri, sono dominata da emozioni che provo di rado. Perché è come stare lì, tra quelle palazzine occupate e l’acqua calda che non viene. La mattina andavo a fare la spesa con Anna e Vadim, il pomeriggio guardavo la TV con la mamma, la sera andavo a prendere Delia a lavoro insieme a Vale, e la notte mi assicuravo che nessuno vedesse Alan e Valentino che rubavano le macchine.
Mi sembra inutile dirvi che vi consiglio questo libro. Come lo è consigliarvi tutti gli altri. E ne voglio ancora, ancora ed ancora.

“Fosse stato necessario l’avrebbe aspettato così tutta la vita.”

4 commenti:

  1. Adoro la D'Urbano, con i suoi due libri precedenti mi ha strappato un pezzo di cuore e non vedo l'ora di poter leggere questa sua nuova opera, poi avendo l'incentivo del ritorno alla Fortezza, la voglia di buttarmi tra le pagine raddoppia.
    Bellissima recensione Tati *_*

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  2. Già il primo libro mi attira, ma ho sentito parlare anche meglio del secondo.. penso che darò una possibilità a questa autrice :)

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