Buongiorno, befane! No dai, non sono così cattiva!
Sto un po' tremando ed ho l'ansia da prestazione perché sto per pubblicare la prima recensione del 2014, e la prima su questo blog. Ecco, ho detto tutto!
Volevo iniziare questo post e questa prima recensione con un libro che mi ha letteralmente divorata dentro, una delle letture che ho amato e odiato nello stesso tempo nel 2013. Ed ho riletto. Riletto. E riletto ancora.
Il rumore dei tuoi passi di
Valentina D'Urbano
Pubblicazione: 13 Giugno 2013
Editore: TEA
Prezzo cartaceo: 12.67€
Prezzo e-book: 6.99€
Trama: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
Pensavo che questo libro fosse una lettura leggera e tranquilla. Beatrice e Alfredo vivono nella 'Fortezza', in uno di quei quartieri dove due bambini non dovrebbero crescere.
Dalla trama, credevo che Bea e Alfredo sarebbero cresciuti insieme, magari si sarebbero sistemati una volta grandi e avrebbero messo su una famiglia. Non mi ero mai sbagliata così tanto.
Valentina D'Urbano ci racconta la vita disastrosa di due bambini, che poi diventeranno due adolescenti e successivamente un uomo e una donna.
Alfredo cresce sotto le cattiverie e le botte di suo padre, Beatrice con l'amore della sua famiglia. Stanno sempre insieme. Tutti li considerano 'gemelli', anche se non c'è nessun legame di sangue. E tutti pian piano iniziano a rendersi conto che fra loro c'è di più, che una solida amicizia. Alfredo va dove si trova Bea, e così fa anche lei. Sono due calamite.
"Vieni qua, cretina, vieni qua. Sei una deficiente, ti dovrei ammazzare. Abbracciami. Mi sei mancata."
Alfredo lascia la scuola appena finite le elementari, mentre Beatrice si ferma alla terza media. Lei trova un lavoro, aiuta la famiglia ed è sempre più vicina ad Alfredo. Lui invece ormai non ha più una famiglia, e cerca di consolarsi con una cosa sola.
Fra la polvere, i quartieri malfamati e la vita di due giovani ragazzi, Valentina D'Urbano riesce a scrivere e trasmettere tutto. E' come stare lì, con Beatrice e Alfredo. Sentire le loro paure, la rabbia e l'amore. Un amore forte quanto strano.
"Lo sapevo che era difficile, ma pensavo che io gli sarei bastata. Io, che ci sarei stata sempre. Io, che non lo avrei lasciato mai. Io, che ho mantenuto la promessa, perché alla fine è stato lui a lasciare me"
Inutile dirvi che vi consiglio questo libro. Andate incontro a delle vite disastrose, ad una trama che il 'lieto fine' non sa proprio cosa significhi.
Ma è per questo che riesce nella sua bellezza.
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